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venerdì 11 aprile 2014

Chi ha paura della maternità? Riflessioni tra uteri artificiali e terrorismo pre-parto

Le viene da ridere, alla bellissima Aarathi Prasad.
Ride perchè le hanno detto che il suo "utero artificiale", ultima novità in campo di ricerca scientifica, non è "naturale".
Ride perchè dice che "siamo una specie ancora in adattamento e non ha senso parlare di naturale". 
Si, vabbè, ma l'adattamento avviene in millenni di tentativi come risposta a un evento che richiede un nuovo accomodamento, un nuovo equilibrio.
Non per i capricci di una scienza che non si pone limiti etici di alcun tipo, e che per senso di onnipotenza decide dall'oggi al domani che le donne possono fare a meno del proprio utero.
Si, la notizia è dell'invenzione di un utero esterno, che può benissimo far crescere il tuo piccolo mentre tu poi "liberamente" fare altro: continuare a lavorare e a pulire casa, fare la spesa, dedicarti ai tuoi hobbies, senza """"seccature""""". 




Anzi.
Il dibattito sul sito che dava la notizia era fervente, e personalmente, letta la notizia ma ancor più i commenti degli "addetti", mi è salito il sangue alle tempie.
"E' meglio per le donne".
"Come dice, scusi?"
"Si, è meglio, almeno per tre motivi.
1-liberate dai DOLORI DEL PARTO.
2-liberate dal PESO DELLA GRAVIDANZA
3-in una società dove la donna è ancora molto penalizzata a causa delle sue funzioni biologiche, ora si potrebbe finalmente raggiungere la parità tra i sessi. Nessuno più può rifiutarti l'assunzione."

Gulp.
Aiuto. Ora si, che sto provando terrore.
Veniamo al punto uno.

I dolori del parto.
Mi viene da chiedere alla signora Prasad quanto traumatica debba esser stata la sua gravidanza, per giustificare una simile presa di posizione.
Chiamare "moda" il crescente desiderio delle donne di avere "parti naturali" mi pare il solito tentativo di screditare una controtendenza scomoda al pensiero dominante. Sarebbe più opportuno dire, che va di moda ancora troppo il parto medicalizzato. Che va di moda spaventare le donne fino al terrorismo: l'ho provato, non mi si faccia credere il contrario. Quando sei incinta, CHIUNQUE si sente in diritto di raccontarti le peggio tragedie: casi assurdi, racconti di pseudoparenti che sono sopravvissute per un soffio, o bambini che stavano per strozzarsi con il cordone, menomale che c'è il cesareo. 
I numeri in realtà dicono l'opposto. I parti fisiologici sono oltre i 90%, o almeno lo potrebbero essere, se non fosse che si agisce da subito per ostacolarli. Si, proprio così. La partoriente non partorisce meglio, se arriva al parto con il terrore nel cuore. Non ci vorrebbe tanto a capirlo. Introdurrei un nuovo reato: terrorismo pre-parto. L'ospedale con camere chirurgiche, luci super forti, persone sconosciute...mmmm, condizioni psicologiche ideali, per fare aprire uno sfintere. Quanti di voi farebbero tranquillamente cacca in pubblico, o con estranei? Il parto non è troppo diverso, come principio. Più ti senti sicura e in intimità, più "ti apri".
Fortuna le cose iniziano a cambiare anche negli ospedali. Qualcuno ha capito e si dimostra attento.

Oppure, l'altra mania, è continuare a ricordare alla futura mamma quanto male faccia partorire, eh già. L'ultima che ho sentito, la voglio scrivere in maiuscolo da quanto è assurda: "I DOLORI DEL PARTO SONO PARI ALL'INCIRCA AI DOLORI DI 14 OSSA CHE SI FRATTURANO IN CONTEMPORANEA".
Io me lo immagino il tipo che ha tirato fuori questa perla. Non so se si sia frantumato lui le ossa, o cosa. Non si capisce perchè 14 piuttosto che 10, 13 o 20. 
Dico solo che io ho provato una frattura pluriframmentaria e spiroide a tibia e perone, e ho anche provato un parto naturale.
Ribadisco, che partorirei di nuovo mentre spero e prego di non rompermi mai più una gamba.
Ma la finiamo con il terrorismo da dolori del parto?
Si, fa male. Ma non è assolutamente paragonabile a una frattura (tantomeno 14!). E' un dolore diverso, e diversa è la reazione del proprio corpo, se solo lo si lasciasse libero di agire con gli strumenti che la natura fornisce! Ovvio, se arrivi in quel momento terrorizzata, il male non lo gestisci e allora si, deve essere orribile.
Non solo le doglie sono dolori acuti ma gestibili, che terminano nel momento in cui il cucciolo viene alla luce, e che non sono assolutamente inutili, visto ciò che ti aspetta dal parto in poi.......... ma questo nessuno lo dice.
Si preferisce tornare alla vecchia patetica idea della punizione divina "con dolore partorirai figli", retorica patriarcale che ha raggiunto il suo scopo: contribuire a togliere alle donne il proprio potere. 
E chi ha più paura del parto, è proprio colei che ancora non l'ha provato. E si priva così anche della possibilità di sapere come il suo corpo reagisce, come è incredibilmente competente, forte, potente, resistente. Quanti psicoterapie si potrebbero evitare, se le donne fossero preparate al parto con la consapevolezza che meritano, piuttosto che esser terrorizzate da chiunque.
Ad ogni modo, se proprio la paura del dolore fosse così insuperabile, non bastava già l'epidurale, no, serviva l'utero esterno?

Veniamo al punto due.
Il peso della gravidanza.
Il peso.
Ma cosa è il nostro corpo? Una cosa meccanica fatta di pezzi sostituibili, ciascuno con una propria funzione isolata dal resto, punto?
La gravidanza è a tratti difficili, lo dice una che ha avuto 5 mesi di nausee orrende.
Ma è altro, e un pò ne ho parlato sul post dedicato al parto e alla gravidanza sacri.
E' poesia.
E' relazione, biunivoca, con il proprio cucciolo, al quale bisogna abituarsi, non lo si può trovare bello e pronto dopo 9 mesi in un forno finto. E nemmeno lui, credo sia contento di essersi formato lontano dal corpo di mamma. 
E' essere e sentirsi abitate.
E' bellezza pura e insostituibile.
E' l'esperienza più incredibile e potente che abbia mai provato. 
E' sperimentare il paradosso di essere uno e due assieme!
Apre un mondo di idee e possibilità che è difficile da immaginare.
Il fatto che ne vengano evidenziati solo gli aspetti difficili, mi viene da pensarlo come funzionale al mercato farmaceutico dei vari rimedi (vedi menopausa come malattia), nonchè a fornire una lettura che distoglie, di nuovo, la consapevolezza delle donne dalla grandiosità del loro potere di mettere al mondo.
E gente, qui non si inventa nulla: i miti cosmogonici lo registrano da tempi precedenti quelli narrati dalla Bibbia: il potere di generare fa paura a chi non lo ha. E genera invidia.
Nel tempo l'umanità se ne è inventata di ogni, per neutralizzare questo potere. 
Le religioni ci hanno messo del proprio, e ora anche la scienza.
Ma è così assurdo recuperare una dimensione dell'umano che non sia come una somma di singole parti, ma che agisca come organismo completo e complesso, dotato anche di aspetti psicologici e relazionali che non si cambiano al primo capriccio scientifico?
Va bene, facciamo tutti un applauso alla bella genetista. Brava.

Ma francamente, è la scienza che in certi casi da forza alla contrapposizione natura/cultura, che in questo particolare caso io capisco ancora meno.
Perchè non si può cercare una sinergia, piuttosto che una lotta eterna?
Non si può paragonare il parto e la gravidanza a una malattia. Si perchè la solita risposta dei pro-scienza è "anche le malattie sono naturali, e allora che facciamo, non ci curiamo?".
Qui il bello è che non ci sarebbe proprio nulla da curare, se non l'approccio mentale che abbiamo verso l'esperienza della gravidanza, approccio a parer mio inaccettabile, che stiamo portando davvero a un estremo insopportabile.

Diciamo pure che non dobbiamo per forza cercare ad ogni costo un'utilità a una scoperta scientifica. Il problema non solo non c'è, ma si potrebbe fare meglio con mezzi meno costosi e alla portata di tutti.
Per esempio, portando le donne alla consapevolezza che restano pur sempre dei mammiferi. Sanno partorire.
E in caso di patologia, allora ben venga la scienza, gli interventi, la sala operatoria e quant'altro.
In caso di PATOLOGIA. Non si può trasformare tutto ciò che è fisiologico in patologico, diamine. Questo è un crimine. Non facciamoci fregare.

E del punto tre, cosa diciamo?
Che è una giustificazione tremenda.
Siccome la donna è discriminata per la sua funzione biologica, allora eliminiamola, questa funzione. 
I figli si fanno nel forno e la donna è finalmente libera di essere identica all'uomo.
I cicli del suo corpo inutili e ignorati, oltre a esser stati vittima di demonizzazione per secoli. Che ancora la parola mestruazioni viene pronunciata a fatica da molte di noi. E la menopausa è trattata come malattia. 
Qui mi si scatenano le viscere.
Ho patito così tanto verso le mie mestruazioni, e forse proprio il parto ha restituito la voglia di non maltrattare più il mio corpo.

Una società migliore e equilibrata può passare solo attraverso il rispetto del femminile, dei suoi cicli, per quello che sono, parte della nostra profonda natura. 
Dentro di sè ogni donna sa che funziona così.
Possiamo maledire il ciclo mestruale, cosa che ho fatto per anni, prima di pentirmene amaramente. Ma non aiuta la nostra autostima. Se non lo sappiamo consciamente, lo sa il nostro inconscio. Noi siamo cicli, e ciò influenza fortemente la nostra natura. Se ciò che fa il nostro corpo è sporco o vergognoso, beh.... si commenta da sè. 
Ora che mi si è aperto un mondo di potenzialità legato al mio ciclo e alle mestruazioni, provo rancore per il significato culturale/religioso che ne è stato abbinato.
Vergogna a chi insegna alle donne a provare vergogna del proprio corpo.
E vergogna a chi vede il mettere al mondo i figli come un ostacolo alla produttività.
Così poco considerata è, la nascita di un essere umano?
Questa è una piaga della società. 
Non sono io, donna, che devo rinunciare al mio utero. Organo che ha una presenza forte anche nella mia psiche di donna. E' la società che deva fare lo sforzo di cambiare.
Non lo farà? Andremo a rotoli. E da perdere c'è molto.
Il messaggio è "il tuo corpo è inutile". Meglio: "è utile solo nel suo aspetto erotico".
Donne, è questo che vogliamo? Sentirci dire che siamo inutili? Buone solo quando siamo giovani e, termine usato con disinvoltura dall'ex presidente del consiglio "chiavaXXXX"?

Ad ogni modo, me lo immagino un mondo di uteri artificiali. Costosi e immagino alla portata solo delle donne ricche. Che quindi faranno carriera senza difficoltà a fronte delle poveracce che faranno figli nel modo diciamo...tradizionale, ancora più in difficoltà a essere competitive nel mondo spietato del profitto.
Altro che un aiuto. Lo vedo come uno strumento che aumenta il divario sociale.
Sempre che l'utero artificiale non diventi un "diritto" passato dal Sistema Sanitario Nazionale.... c'è da farci un bel business. Un bel pò di soldi. Un pò come i cesarei in certe cliniche, consigliati perchè....fruttano un rimborso maggiore.
E donne inconsapevoli credono che venga loro fatto un favore. IO MI RIBELLO. E mi sono ribellata. Partorendo come desideravo, contro il parere praticamente di tutti.

Nessuno finanzia ricerche per studiare gli effetti di questa atroce rimozione del materno dalle coscienze dei nostri piccoli umani, perchè infondo, l'assenza della mamma alimenta un bel mercato.
Non allattate per più di sei mesi mamme, tanto c'è il latte artificiale che le multinazionali fanno con cura per i vostri piccoli! Non cullateli tra le vostre braccia, devono essere indipendenti già dopo i primi giorni! Basta un'angelica macchinetta che ve li controlla al posto vostro, voi tornate pure a sbrigare le vostre faccende.
Cresciamo sempre più lontani dai valori della cura che pure sono normali in tutti i mammiferi.

E infatti, permettetemi di dire, non è che il nostro mondo sia proprio un esempio di giustizia, equilibrio, onestà e felicità......

Grazie sig.ra Prasad.
Ma sono orgogliosa di sapere scodellare i miei figli da sola. Decido io, cosa è meglio per me.


4 commenti:

  1. assolutamente stupendo, grazie!!!! lo diffondo, bisogna usare la testa e smetterla con questa follia dilagante!

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  2. La testa e .. l utero! ;) non so, ogni uomo considera parte integrante della sua identita il suo pene e i suoi testicoli. Non capisco comesi possa fingere di non vedere l importanza dei nostri cicli e il nostro utero per la nostra identita di donne.. dicerto,e una comoda ignoranza,cosi si puo chiedere loro che si adattino ai modelli androcentrici.restituiamo alle donne il loro corpo!!

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